Vi racconto Times Square

di Andrea Berzi

fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/
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Sono scappato. Non ce la facevo più. Avevo bisogno di tagliare i ponti. Almeno per un pò. Non è servito a tanto. Non in quel senso almeno. Ho visto NY però. Ho potuto girare per ore e ore però. Ho le galle ai piedi però. Un pellegrinaggio. Venti-trenta chilometri al giorno. Perchè? Non so. Forse per sfogarmi. Forse per crescere. Per sbagliare strada. Per sentirmi le gambe stanche. Per trovare un posto tranquillo dove leggere anche qui, a Manhattan. Mappa di NY nella mano sinistra e Dostojevski nella mano destra.

 

Non c'è che dire, non sono un turista qualunque. Mi fermo al Metropolitan Museum davanti a un Matisse, mi appoggio al divanetto e leggo 5 pagine. Nelle cuffie, i Queen. Un'orgia d'arte. Difficile davvero fare di meglio. Vediamo di andare con ordine però. L'altro giorno sono stato a Central Park. Un bellissimo parco .Ovviamente, con la natura non c'entra nulla, in perfetto stile americano.  Non un'erbaccia. Non una pianta nata a caso. Tutto ordinato, tutto prestabilito. Per una volta, però, fottiamocene. Chissenefrega se è tutto costruito. Chissene se quelle belle rocce, che sembrano fatte apposta per sdraiarcisi sopra, sono state portate là proprio per il mio culo. Non pensiamoci. E' verde, è bello, godiamocelo e basta. Va bene, allora l'altro giorno sono stato a Central Park.

 

Ho mangiatoun biscotto, uno di quelli americani. Dio come sono buoni. Dio come sono GRANDI. Dio quanto fanno male. Ecco, c'è una cosa che nessuno ti dice mai di Manhattan. Ovunque si sente odore di cibo. Ovunque c'è un baracchino di hot dog. Ovunque. Sulle prime, è il paradiso.

Ho passato i primi due giorni a mangiare carne. Tanta. Troppa. Oggi a pranzo ho preso un panino. Vegano. "Il troppo stroppia", diceva mio nonno. Meno male domani parto, altrimenti diventavo vegetariano. Merita di venire a NY solo per la metro. Giuro. E' frizzante, è viva, è autentica. Ci puoi trovare di tutto, dal figo nero che suona un'improvvisata batteria composta da secchi rovesciati alla sfigata biondina che ha trascinato venti anni di conservatorio e un clavicembalo a Canal Street.

Son cose che fanno pensare queste.

 

Comunque, visto che io a NY ci sto dieci giorni, direi che è il caso di uscire dalla metropolitana. Prossima fermata, Times Square. Uscito dalla metro, mi avvicino a Times Square dalla quarantaduesimaStrada. Da Est procedo in direzione delle luci. Via via che mi avvicino la strada si allarga, si illumina e si riempie di gente. Sono emozionato. Ecco, finalmente Times Square. A sinistra un chiosco di HotDog. A destra una masnada di piccoli samurai impazziti. A sbarrarmi la strada, la seguace di Scientology. Dietro di me, un negro. In alto, un'insegna: Welcome to the Hell.

Ovunque, flash pubblicitari. Cola Cola. Pepsi. M&M. H&M. Footlocker. Mary Poppins. Quella gran gnocca che pubblicizza Victoria Secret's.

 

Va bene, voglio tutto.In preda alla follia, m'infilo nell'M&M store. Compro. Spendo. 32dollari per un pò di cioccolatini. Cazzo. Mi guardo intorno. Il negozio è pieno. Quel bambino avrà in mano 100 dollari di deliziose peanuts ricoperte di cioccolato. Sei casse battono a gran ritmo. Un padre un pò stupito osserva il portafoglii vuoto. Il bambino, felice, divora famelico mesi di risparmi in pochi secondi. Il babbo lo fissa. Capisce di essere stato fregato alla grande. Si volta verso la cassa. Sta per fare qualcosa. Io lo so. Io lo capisco.  Prende per mano il piccolo e si dirige verso l'uscita, sorridente. Probabilmente è miliardario. Oppure, è semplicemente felice di essere stato fottuto. A Times Square.