Riccardo e la sua vita acrobatica...Intervista ad un Traceur imolese. (24/10/11)

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"Quando mi alleno...beh, mi sento libero da tutto. Da questo mondo, dalla scuola, dai litigi con gli amici o con i genitori, dall’amore e da me stesso. Sento solo il cuore che pompa al massimo… e poi corro!"

Sono queste le parole di Riccardo, un ragazzo di 17 anni con una grande passione per il Parkour. Pratica questo sport da circa due anni; è di Imola ed insieme ad alcuni amici passa pomeriggi interi ad allenarsi. Non lo fermano la neve, la pioggia, la grandine o il sole cocente dell'estate. Per lui ogni momento è buono per arrampicarsi sulle mura della Rocca o lanciarsi da muretti e cornicioni. 

Riccardo ci spiega che "Non tutti conscono questo sport". Affascinante, pericoloso se vogliamo, ma come in tutte le discipline "esistono regole ben precise. Come si suol dire, quando ciò che si fa si fa "con la testa", anche uno sport come questo può diventare una grande valvola di sfogo per chiunque"

 “Un mix di acrobazie mortali, continua Riccardo, "questo dicono i più del Parkour e del Free running. A chi vede, per la prima volta, ragazzi e ragazze che saltano da un palazzo all’altro, che fanno salti mortali e si arrampicano sui muri come lucertole, può sembrare assurdopericolosodifficile. Ma questi due sport, (Pk e FR) molto simili e molto diversi al contempo, permettono di conoscere il proprio corpo, comemuoversi e, soprattutto, i propri limiti".

 

Una piccola nota: Il nome Parkour deriva da “parcour” (in francese "percorso") con l’aggiunta della “k” per dare un tono più aggressivo (anche se tutto si può dire di questo sport tranne che sia aggressivo). Consiste nello spostarsi più velocemente e fluidamente possibile da un ipotetico punto “a” ad un punto “b”. Chi pratica questo sport è detto Traceur, al maschile, e Traceuse al femminile. Il Free running è molto simile al Parkour, ma è arricchito di salti mortali e movimenti "estetici" per rendere il tutto più bello da vedere. 

Un traceur appassionato considera questo sport come uno stile di vita, una sorta diparagone della vita in cui gli ostacoli da affrontare lungo il tracciato corrispondono a quelli della quotidianità

 

Intervista a Riccardo Dell'era

A cura di Valentina Ciccanti