Twende Berlin

No public space, No love.

Gli Ukooflani sono cinque ragazzoni scelti o, per meglio dire, arruolati come veri e propri soldati  da Upendo Hero (l’Eroe dell’Amore) allo scopo di combattere il colonialismo e riconquistare lo spazio pubblico. Per far ciò, decidono di spostarsi dalla loro città natale, Nairobi, e di raggiungere, a Berlino, coloro che già da anni combattono per mantenere in vita quegli spazi, ormai pochi, che una città in continua crescita come la capitale tedesca ha deciso di eliminare per far posto alle multinazionali.

 

Le loro armi sono l’amore, la solidarietà e la fratellanza. Il loro scopo è impedire che le radici di ogni cultura vengano distrutte dai processi di crescita economica che coinvolgono tutte le città del mondo, tutte vittime dello stesso sistema, tutte rese anonime dal colonialismo.

 

Il viaggio degli Ukooflani è scandito da varie tappe in zone caratteristiche di Berlino che raccontano storie di artisti e pensatori, i cuori pulsanti della cultura underground, che in questi luoghi hanno ritagliato uno spazio comune per diffondere la loro creatività e salvaguardare ciò che è e dovrebbe essere “cosa pubblica”.

 

Ad ogni tappa, gli Ukooflani  mettono in musica i pensieri e le filosofie che incontrano. Canzoni che coinvolgono immediatamente l’orecchio e il cuore di chi le sente.

Twende Berlin è un film-documentario, dal ritmo rapido, incalzante, persino le riprese, per la maggior parte girate dalla mano inesperta di uno degli Ukooflani, danno l’idea di trovarsi lì, a guardare una città con gli occhi del viaggiatore, incantato,  innamorato. Ma è anche molto di più: è la dimostrazione concreta che  l’impegno può vincere sull’indifferenza, che la “classe creativa” può e deve imporsi a quel nemico, il colonialismo, che tenta di renderci suoi schiavi.

 

Nella versione italiana, può risultare difficile, per chi mastica poco la lingua inglese, riuscire a mantenere a lungo l’attenzione sulle immagini e sui sottotitoli contemporaneamente, essendo un documentario in cui sia la fotografia che i concetti sono indispensabili per una completa comprensione. TWENDE BERLIN è comunque da considerarsi un’opera imperdibile per gli amanti del genere e non solo.

 

I luoghi, la musica, le persone, i pensieri e i momenti di ironia che offre, sono senza dubbio uno strumento eccezionale per stimolare in modo diretto la riflessione degli spettatori. 
I protagonisti di questo film sono la testimonianza che ognuno di noi può fare davvero tanto per difendere la propria cultura, per rafforzare le proprie radici e per lottare contro chi cerca di renderci conformi a modelli che non ci appartengono.


Morena A.
Valentina C.